Veloce afferra
Intelligenze diverse,
Abitudini mai viste.
Giungi volontariamente,
Giocoso e sereno,
In posti poco familiari.
Attraverso un paradosso
Ricerca poi il consueto,
E torna dopo un po’.
Veloce afferra
Intelligenze diverse,
Abitudini mai viste.
Giungi volontariamente,
Giocoso e sereno,
In posti poco familiari.
Attraverso un paradosso
Ricerca poi il consueto,
E torna dopo un po’.
Pezzo Quarto.
Il sesto giorno Dio creò la masturbazione e il settimo rimase a ridere per tutto il tempo!
Decise di tenerla solo per raccontare barzellette e aneddoti divertenti al riguardo alle altre divinità degli altri Universi!
Poi vide che quel suo divertimento gli era un po’ sfuggito di mano (capite la battuta “divina”, vi supplico!) e quindi decise di creare il senso di colpa e la morale!
E per primi testò la cosa sugli umani, ma poi – visto il mostro che aveva creato – lasciò stare sugli altri! Questo in quanto almeno, lo smanettamento, non recava danno a nessun animale già nato!
E perché comunque sia un’eiaculazione sarà una strage anche se la femmina viene fecondata!
Fonte: “Dio ci racconta. I bug di programmazione dell’Universo più spassosi di sempre!”, Edizioni Immemori, pubblicato in data immemore dallo Spirito Santo.
(N.B. non perdetevi anche “Quel bastardo di mio figlio. Dio ci racconta di Gesù!” – sempre stessa collana).
Pezzo Terzo.
La vita è un enorme mistero!
Per questo io posso filosofare e trovarmi a parlare di vibratori o viceversa stare a filosofeggiare coll’impiegato del Sexy Shop che me ne ha appena venduto uno!
Una volta ho letto un romanzo che parlava della Terra in quanto limetta delle unghie dei piedi di Dio, così, l’autore si spiegava il Surriscaldamento Globale!
Che si suppone sia dovuto dallo sfregare energico di Dio.
Che grandissima stupidaggine comunque, lo sanno tutti che Dio non si cura molto!
Avvertenza:
Le varie nozioni di questo testo sono state da me apprese da vari testi di studio e pagine web. Mi scuso per eventuali errori o inesattezze!
. Sesto
Uno spartiata sta sdraiato da qualche parte dentro Sparta. Spartano è il suo letto improvvisato nella vegetazione del Peloponneso meridionale.
Un gatto passa di lì e vedendolo dormire scappa finché può, nella sua vita ha subito ben due maltrattamenti abbastanza pesanti dagli umani.
Un po` di pane sta subendo il processo di lievitazione e lo zucchero, ormai a corto di elettroni, si sta trasformando in alcol. Ora l’uomo si è svegliato.
Avvertenza:
Le varie nozioni (non presenti più di tanto nella prime parti) di questo testo sono state da me apprese in vari testi di studio e pagine web. Mi scuso per eventuali errori o inesattezze!
. Secondo
Un gatto è sopra un’enciclopedia, proprio quella che serve tra l’altro.
Per la via della città, due gatti si trovano per strada a mezzanotte, e proprio come fosse un duello, cominciano a lottare.
Solo un cantastorie ha visto tutto quanto e l’indomani lo avrebbe raccontato ai curiosi.
L’uomo un giorno passò dallo stato animale a quello di civiltà (non a quello vegetale eh; comunque sia fu un cambiamento moooolto graduale) ed anche i gatti probabilmente lo faranno. Forse grazie a noi, ma per ora fanno duelli per il cibo, esattamente come gli umani.
Avvertenza:
Le varie nozioni (non presenti più di tanto nella prime parti) di questo testo sono state da me apprese in vari testi di studio e pagine web. Mi scuso per eventuali errori o inesattezze!
. Primo
Accende la luce, spegne la luce.
Un gatto all’orizzonte compare in stile gangster.
Mentre piove e le quaglie in amore non si curano del pudore.
Ora sta leggendo un libro di filosofia orientale e sta cercando di richiamare all’ordine i suoi non degni neuroni. Mentre il gatto dorme beato sul balcone a sua insaputa, egli s’addormenterà con la musica del cantante sensibile.
Ho chiesto: Cosa può spingere una persona a diventare schiva nei confronti dei suoi simili?
Più in particolare, vorrei sapere i motivi di una tale situazione, eccettuata una possibile emarginazione di qualsiasi entità sia.
In risposta: Extrema ratio di liberomente
dopo aver tanto visto
e aver tanto sentito
avendo ben compreso
quel che mai avrei voluto
dichiaro la mia resa
di fronte all’evidenza
mi avvio ben consapevole
al voto del silenzio
Attenzione: il testo normale è stato da me formato attraverso un collage casuale di altri testi, invece, quello nelle parentesi è costituito da commenti vari miei.
Primo testo: Colpito dalla dottrina del Signore. Con tavole di cipresso (forse un prete che punisce uno scolaro eretico?). Gli altri rimangono pieni di sé (una consolazione al fatto di dover stare sulla “retta via” in modo forzato), 3.map (oppure carta geografica e pianta cittadina in italiano, sta a rappresentare ciò che la Santissima Trinità ci ha dato per orientarci sulla “retta via” ).
Secondo testo: Mangiando carne di pappagallo, ogni atto ch’io compia, un colpo di stato militare (ok, sono proprio curioso di vedere dove andrà a parare) spargimento di sangue (la giusta rivolta dei pappagalli?) pareti divisorie sistemate all’interno delle abitazioni (ed ora che centrano i tramezzi? Questo ultimo testo è molto emblematico! Sembra comunicarci: ogni atto compiuto da colui che annota, egli sente i sensi di colpa – accentuati dalla figure dello “spargimento di sangue” e del mangiare pappagalli – e deve rivoluzionare la sua visione del mondo – con il “colpo di stato militare”, appunto – per evitare di isolarsi dai suoi familiari – sottolineato dalle pareti divisorie nell’interno delle abitazioni).
Questo è un mio riadattamento di alcune nozioni di base sulla poesia apprese da vari testi. La riuscita è stata possibile grazie a Magicrobert.
Ermete Savarese nacque a Napoli il 23 aprile 1902.
Di lui si conosce solo il nome di battesimo della madre, Galliana. Fu un bambino molto devoto al Cristianesimo e leggeva la Bibbia ogni giorno, almeno secondo testimonianze della madre in una lettera scritta (non da lei) alla sorella. Timido a scuola ma molto vivace a casa, era solito fare diversi sacrifici in lucertole a Dio: “A lui fa morire dalle risate!” diceva lui.
Ma la più grande passione della vita di Ermete fin dai 15 anni fu il cavallo, non in brutti sensi, ma nel senso di equitazione. Questa passione ai suoi 35 anni, dopo tanti sacrifici, lo portò ad aprire la prima osteria per cavalli di un paesino nel napoletano (nel quale si era trasferito da Napoli a 25 anni circa per lavorare in campagna).
Scapolo per tutto l’arco della sua vita, egli si suppone morì solo e senza parenti in guerra nel 1943 (in data e luogo ignoti).